I detrattori lo hanno ribattezzato «provvedimento anti-Amazon» e sono convinti che finirà per uccidere la lettura. Secondo i sostenitori, invece, garantirà la ricchezza e il pluralismo dell’offerta culturale. Entra in vigore il primo settembre, dopo un acceso dibattito e oltre due anni di gestazione, la nuova legge sul prezzo dei libri, meglio nota come «legge Levi», dal nome del primo firmatario Ricardo Franco Levi, deputato del Partito Democratico.
Il testo stabilisce un tetto massimo del 15% allo sconto che tutti i venditori (dai piccoli librai, alla grande distribuzione, agli store online) possono applicare sul prezzo di copertina. Limiti di sconto vengono imposti anche agli editori: mai oltre il 25% e solo nell’ambito di promozioni che non devono superare la durata di un mese né possono tenersi a dicembre.
La legge non piace per nulla a chi i libri li acquista. Grande preoccupazione, infine, tra i bibliotecari. Vantaggi, invece, potrebbero scaturire per il settore dei libri digitali. Sebbene rappresentino ancora una fetta esigua del mercato (0,3-0,4%) e siano penalizzati dall'Iva al 20% (contro il 4% dei volumi cartacei), gli ebook non sono infatti soggetti alla legge Levi. E possono quindi essere ancora venduti con i discussi, ma vantaggiosi, saldi e promozioni da record.
Levi Legge: beato lui.
Indovinello di Nonna Officina Infernale:
RispondiEliminaDi chi e' la mondadori?
mi consenta di inalberarmi, nonnina cara.
RispondiEliminaOcchio ai boscaioli psicopatici armati di orsi bruni...
RispondiEliminaForse 'ama penza digital! Oibò. Pure a me oggi l'hanno consigliato di non stampare più nulla. Io ho chiesto se almeno potevo fotocopià! Eliz
RispondiEliminabasta che poi non ti rivendi le fotocopie con lo sconto...
RispondiEliminaa no no! a me le fotocopie mi piacciono a prescindere! vendere io? finora le foto quando c'è stata occasione me le hanno rubbbate! :)
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