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lunedì 19 settembre 2011

2012

Accadrà il 21 dicembre 2012. Come avevano predetto i Maya. 
E da quel giorno, il mondo sarà diverso: sarà calmo.

Ci sarà caldo. Un caldo innaturale. Quindici, venti gradi sopra la media stagionale con immenso sollievo di chi non sapeva di che cosa parlare.  La gente boccheggerà. Accenderà i condizionatori. Le zanzare prolifereranno,  l'inverno più dell'estate. Le brave persone daranno fuori di matto. Si violenteranno a vicenda. Si uccideranno in gruppo e in solitaria. Il caldo incendierà le foreste e le banche. Farà andare a male i cibi e i conservanti. Il buco dell'ozono diventerà lo spioncino di Dio.

Poi, la notte del solstizio d'inverno scoppierà un nuovo diluvio universale, e dal cielo cadranno cubetti di ghiaccio grossi come palle da bowling. Di camomilla. La grandine gialla e nauseabonda allungherà i martini e i cuba libre. Riempirà le piscine, correggerà i mari e gli oceani, si scioglierà nei fiumi, nei laghi e nei bacini artificiali. E la popolazione ne berrà, tutta. E tutta, finalmente, si calmerà.

2 commenti:

  1. visto che la fine del mondo è il giorno 21 ,visto come sono perseguitato da questo numero, ribadisco che io non c'entro !

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