Gli
abitanti del pianeta Rumor erano esseri bianchi, di luminescenze
variabili (in base all’umore); misuravano ventinove millimetri
d’altezza e sedici di base; avevano forma piramidale e una memoria
pensante perfettamente incastonata nella parte alta del corpo.
Quest’ultima era capace di compiere piccole ma significative
rotazioni sul proprio asse: un click alla volta fino a un massimo di
sei. Effettuando il settimo click, i Rumors potevano rigettare i dati
o rinfrescarsi. I Rumors non avevano mire di conquista e non ambivano
a evolversi: il loro compito era semplicemente quello di intrattenere
i cosmonaviganti con audioletture, filmati di recupero, testimonianze
e documentari di mondi esplosi, biofiction, liquid soap opera e
quant’altro. Gli Inviati di Rumor avevano minuscole fotocellule con
microscopici led verdi che gli permettevano di visionare,
videoregistrare, scaricare, archiviare e cestinare i dati raccolti
durante le globotrasferte; si spostavano repentinamente, senza
propulsori, grazie alla naturale azione antigravitazionale
caratteristica del loro pianeta. Gli Stanziali di Rumor, invece, si
limitavano ad agganciarsi a un server e a lavorare a montaggio,
doppiaggio, criptaggio e decriptaggio, censura e messa in onda delle
trasmissioni; senza globotrasferte di alcun tipo, vita cybernatural
durante. Per collegarsi alla Rete Universale delle Intercomunicazioni e uploadare i pezzi trafugati in
una piuttosto che in un’altra galassia, i Rumors, sia gli Stanziali
che gli Inviati, staccavano la memoria pensante dal proprio corpo
effettuando il settimo click di rotazione sull’asse e, scoperto il
connettore centrale, o si inserivano fisicamente in uno dei server
della R.U.I. scaricandoci tutte le informazioni che avevano
incorporato, oppure si collegavano via wireless alla Rete centrale
(ma solo dietro autorizzazione diretta del Direttore delle Intercomunicazioni, Clang).
- Quando
mi eliogrammerete? - chiese Snort facendosi azzurrino, a indicare
che era in modalità remissivo-compulsiva.
- Prestissimo.
La pratica è stata già avviata, è corretto, Miss Stump? - domandò
il Direttore della R.U.I. alla sua segretaria momentaneamente
sprovvista della propria memoria pensante, e quindi impossibilitata a
rispondergli.
- Mi
conferma l’eliogrammazione, Miss Stump?
- Elioprogrammazione
lanciata. L’Inviato Snort sarà globotrasferito fra pochi tic tac.
Via al conteggio” fece la segretaria quando si fu disconnessa dalla Rete e il suo corpo fu
tornato integro.
TIC
- Molto
bene. Snort, si ricordi di monitorare ogni dettaglio, anche ciò che
seguendo la logica quantistica non le dovesse sembrare importante. Ha
ingerito i dati tecnici e i codici alfanumerici terrestri, spero.
TAC
- Sì:
avrò proprietà di linguaggio. Si fidi, Direttore Clang.
- Badi
a utilizzare un tono avvincente. Ma non troppo: si ricordi che
puntiamo alle serie non ai prototipi - si affrettò a dire il
Direttore della R.U.I. all’Inviato di Rumor.
TIC
- Certo,
non mancherò. Non mi vedrà nessuno, vero? - chiese Snort che prese
a illuminarsi di giallo, a indicare un principio di
psicosi di paura.
TAC
- Che
domande da Stanziale! Quando tornerà dovrò riflettere se
disabilitarla alle globotrasferte oppure no! Elio-grammazione: E-L-I-O. Sarà un gas. Perfettamente invisibile - sbottò Clang.
TIC
- Scusi.
L’emozionabilità
è
una tara del mio modello.
TAC
- Non
dica altre sciocchezze! L’emotività
è l’anomalia che rende gli Inviati come lei dei decenti narratori
oltre che degli avidi osservatori e degli ottimi spioni. Un solo
monito: non si faccia inspirare. Potrebbe compromettere il finale
della fiction.
TIC
- C-ci
proverò.
TAC
- L’Inviato
Snort è stato globotrasferito correttamente - disse Miss Stump.
- Ottimo -
concluse il Direttore che rifletté sui futuri introiti del R.U.I. e
si illuminò di verde.
(da Condomio Abominio, GDS Edizioni)
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