Carta in risposta alle bombe carta.
"Io non ho nulla contro il calcio. Non vado negli stadi per la stessa ragione per cui non andrei a dormire di notte nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano (o a passeggiare per Central Park dopo le sei del pomeriggio), ma se mi capita mi guardo una bella partita in televisione, perché riconosco e apprezzo tutti i meriti di questo nobile gioco. Io non odio il calcio. Io odio gli appassionati di calcio.
(...)
Non amo il tifoso perché ha una strana caratteristica: non capisce perché tu non lo sei, e insiste nel parlare con te come se tu lo fossi.
(...)
È che non riesce a concepire che a qualcuno non importi niente. Non lo capirebbe neppure se avessi tre occhi e due antenne sulle squami verdi dell'occipite. Non ha nozione della diversità, varietà e incompatibilità dei Mondi Possibili.
(...)
È però curioso che creature così adamantinamente convinte che tutti gli uomini siano uguali, poi siano pronte a spaccare la testa al tifoso che viene dalla provincia limitrofa. Questo sciovinismo ecumenico mi strappa bramiti di ammirazione. È come se quelli delle leghe dicessero: Lasciate che gli africani vengano a noi. Così poi li meniamo."
(1990)
Umberto Eco (Alessandria 1932 - Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, scrittore e massmediologo.
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