Mi ha scritto un amico su FB. In realtà non si tratta di
un vero e proprio amico, non in senso classico. L’ho conosciuto a Piadena, una
decina di anni fa. In una di quelle feste che – un tempo, si definivano
dell’Unità. Da allora non l’ho più rivisto. Ma di tanto in tanto ci scriviamo.
È un bravissimo musicista: mi fa piacere sapere cosa combina. E la curiosità è
reciproca.
Le
votazioni ormai alle porte hanno scalzato i soliti preliminari.
“Sono
in crisi voto: continuo a cambiare idea” gli ho scritto in risposta al suo
“come stai, cara amica?”. Speravo – per entrambi – che lui avesse un’opinione,
una certezza, un’illusione. Che non fosse fra gli Indecisi. “Credo che deciderò
all’ultimo minuto, dentro la cabina” mi ha scritto invece. “Ora che non hanno
più niente da rubare a chi lavora, rubano a chi ha lavorato: me ne andrei via,
in cerca di dignità” ha concluso poi.
È
pazzesco che ci abbiano ridotto così. Andare a votare è come lanciarsi da un
aereo in fiamme con un paracadute che potrebbe rivelarsi una gigantesca fetta
di groviera. Ma solo in volo.
Immagino ci siano elettori certi del proprio voto, ma io non ne conosco. Il
più sicuro voterà con rabbia, che non è certo sinonimo di consapevolezza. Il
più stronzo chiederà – o si aspetterà – qualcosa in cambio. E poi ci sono gli
Indecisi. Un italiano su tre sa solo per chi non
votare, e spera che una forza superiore lo ispiri nel momento cruciale affinché
riesca a mettere una ics sull’opzione migliore. E non una croce sopra il paese.
se ci fosse un po di coerenza, nessuno dovrebbe voler vincere. la strada è in salita e ci sono tante e tali cose da cambiare. ma finchè gli italiani butteranno l'immondizia fuori dai cassonetti vuoti, sporcando, rubando, fregandosene del bene comune, non meriteranno nessun governo, ma il bastone. è la goccia che fa il mare
RispondiEliminasorella, io ho messo due X convinte e decise.un raggio di positività ha squarciato la cabina del mio seggio elettorale.ma è durato pochissimo.speriamo bene
RispondiElimina