Frame di "Walled in" |
L’attimo fra una puntata e l’altra. Tanto è durata
l’illusione che Katie Logan Spencer avesse finalmente trovato il suo spazio
nella soap.
L’antefatto.
Nonostante sia caduta da un quod durante un inseguimento
rocambolesco sulle spiagge messicane, Steffy è sana come un pesce. Il medico
messicano accetta una mazzetta da Bill e le diagnostica un grumo di sangue nel
cervello, vietandole ogni genere di stress. Soprattutto emotivo. Babbo Liam
decide di restare con lei e di continuare a scassarci i maroni guardando le
foto di Hope che ha nell’iPhone.
La domanda è: Bill ha mentito per costringere il figlio a restare con la
moglie anziché tornare da Miss Hope 4 the Future oppure per poter stare (il
più) vicino (possibile) a Steffy?
Io dico che c’è una terza ipotesi: Bill ha rinunciato a
Steffy ed è rimasto con Katie per evitare che morisse di crepacuore (non in
senso lato: avendo il cuore del fratello suicida, Katie è continuamente a
rischio infarto) e non vuole che Liam faccia la stessa fine infame.
Ed è qui che entra in gioco la cardiopatica.
Katie non si fida. Ha le sue ragioni? Sicuramente. Quando
trova la radiografia col grumo di sangue (che non è di Steffy ma di un
messicano x) non resiste alla tentazione e la porta dalla sua dottoressa per un
nuovo consulto. L’esito non lascia dubbi: il grumo c’è, ma quel cervello non è
di Steffy. La materia grigia è chiaramente statunitense.
Scoglionata dall’ennesima bugia del marito, Katie affronta
Bill minacciando di sputtanarlo. E lui che fa? Se la carica in spalla come un
sacco di patate transgeniche e la chiude in solaio. Contemporanemante, Steffy e
Liam tornano a casa – la soffitta è nella loro villazza – e non si accorgono di
niente. Né delle macchine di Katie e di Bill parcheggiate nel vialetto, né che
in casa c’è qualcuno, né della faccia corrucciata appiccicata ai vetri del
solaio che si guarda in giro come un’anima in pena.
Ahimé, Katie ha trovato una botola, è evasa e ha cantato. La reclusione è
già finita. La terza Logan non è stata murata viva. Un potenziale horror
drammaticamente sprecato.
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