Rocco Siffredi |
Non
è stato niente di serio. Lo giuro.
É
che dopo cena mi piace fare il chilo davanti alla tv. Mi basta un
quarto d’ora. Ma non ci riesco con trasmissioni come Report
o Ballarò. La bile trasforma proteine, vitamine, carboidrati
e fibre in escrementi troppo in fretta. Ci vuole qualcosa di mooolto
più leggero. Inconsistente. Immagini che ti devono entrare da un
occhio e uscire dall’altro. Insieme alle parole. E agli intenti (se
ce ne sono).
É
stato solo un flirt? è
stato solo un flirt. Da chilo. E su Rai Uno: non ho dovuto nemmeno
fare zapping.
La
Clerici Oprah’s style mi ha incantata in un nanosecondo. Era con
una donna che stava per incontrare il suo fidanzato virtuale dopo
otto mesi di amore platonico nato su Facebook. Una donna formato
famiglia, una numerosissima famiglia. Non sono più riuscita a
staccarmi. Come la prenderà il tizio vedendo cotanta carne in un
corpo solo? Dopo un calice di spumante e un pasticcino mangiato con
la presentatrice, è arrivato Lui. Che, devo dire, ha tenuto botta.
Ha sorriso e l’ha circumnavigata, rimirandola con occhi stupiti e
la bocca arida. Di sale.
Poi
ne è arrivato un altro. Da brividi. Un sessantenne: marito, padre e
nonno che ha chiesto alla Redazione di É stato solo un flirt? di
ritrovargli la ragazza straniera con la quale era stato, per ben
venti giorni, nel ’67. Una menzione particolare va al video che ha
ricostruito la liaison dei due giovani protagonisti, particolare
soprattutto grazie all’improbabile interpretazione dell’innamorato
con tanto di cellulare in tasca. D’altronde si sa: se nel ’67 non
avevi uno smartphone, non eri nessuno. Ebbene, i “potenti mezzi
della Rai” hanno scovato la biondina. “Non c’era riuscito
nemmeno l’investigatore che avevo assunto”; ha esclamato lo
stalker felice come un pupo. Peccato che (già allora, incredibile)
la spasimante fosse stata più grande di lui. C’era da prevedere
che dopo quarantacinque anni non sarebbe stata un fiore. Tra l’altro
lei se lo ricordava appena. Però ha cantato un pezzetto di
Yesterday, che
probabilmente non è mai manco stata la loro canzone. Se dico
“imbarazzo”, non rendo abbastanza.
Credo
di aver saltato una storia.
Ma
poi sono tornata su Rai Uno. Come in trance. Un
vecchio senza denti (pure lui sposato e con famiglia al seguito) era
faccia a faccia con la ragazza che – diceva lui – l’aveva
mollato senza motivo mentre lui si trovava all’estero per lavoro.
Dopo una storia, suppergiù epistolare, di otto maledetti anni. Mica
pochi. E dopo che lui aveva addirittura comprato una casa per loro,
ché se la voleva sposare. E dopo oltre quarant’anni, zac!: mistero
svelato. Lui la tradiva. Scappatelle innocenti; s’è scusato. E
tutti a ridere. Ce l’abbiamo una canzone di Peppino Di Capri per
brindare a un incontro con te che già eri di un’altra? Meglio.
Abbiamo lui. E Peppino canta e lo studio balla.
Rocco
Siffredi mi ha impedito di cambiare canale.
Rocco
Siffredi parla tantissimo. La Clerici, che aveva palesemente lasciato
la siringa carica di siero narcotizzante nella borsetta, è stata
costretta a lasciarlo dire. E lui ha detto “duro” tre volte. Fa
ridere, Siffredi. La Rai aveva reperito l’unica donna che gli ha
detto di no. Quando la Clerici le ha chiesto se se ne fosse mai
pentita, la tipa ha perso il contatto con la realtà. Trenta secondi
di scollamento totale. In ogni caso, la signora ha sposato un caro
amico di Rocco, ne deduco che tutta ’sta carrambata sia stata una
minchiata.
Però,
che chilo.
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