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lunedì 5 dicembre 2011

Poke Storie


Ho ben dieci minuti di tempo, che faccio? Mi sistemo le sopracciglia o lancio FB? Lancio FB.

- Ciao, Pinko Numa Pallottinio ti ha mandato un Poke. 
- Oddio. E adesso? Devo ringraziarlo? Averne paura? Essere contenta, lusingata magari? Devo raccogliere informazioni, parlarne a un prete, alla mamma o alla mia migliore amica? Ma soprattutto, che minchia è un poke?
- Vedo che non leggi i forum. Male. Mandare un poke è come "toccare qualcuno con un dito per attirarne l'attenzione".
- Ah! È una delle cose che mi dà più fastidio al mondo! Tipo che stai parlando o ti stai facendo i fatti tuoi, e qualcuno ti martella un braccio perché deve dirti qualcosa di importantissimo e non può più aspettare o il (suo) mondo finirà.
- Già.
- E vabbe'. Allora dimmi, Pinko Numa Pallottinio: che c'è? Perché mi martelli col tuo indice indicizzato? Parlami. O scrivimi. Insomma, esprimiti.
- Sei sempre più snob. Non è così che funzionano i Poke! Pinko Numa Pallottinio voleva solo attirare la tua attenzione. Non credo che abbia qualcosa da dirti. Era così, "tanto per". 
- Tanto per rompere i maroni?
- Snob.

4 commenti:

  1. Una volta io e una mia amica ci mandammo vicendevolmente un poke solo per cercare di capire che cavolo fosse un poke. Non l'abbiamo capito. O, meglio, non ne abbiamo colto l'utilità. Si vede che è una cosa troppo da gggiovani per noi, come gli squillini di una volta :-P
    I.

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  2. ahhhh! gli squillini!!! ecco cosa mi ricordava il poke!

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  3. Di una volta????
    non c'è niente, di più attuale di uno sqillino dal momento che c'è la crisi.Il massimo, penso , sia arrivare a tre e sperare che non ti rispondano.Una rulette russa per chi ha solo 12 centesimi sulla scheda.

    Gabriele

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