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venerdì 28 ottobre 2011

Singer Booth - Eros Ramazzotti in Uzbekistan alla corte di Karimov

Cantare alla corte di un dittatore per soldi. Accade. E non di rado. Alcune star si rifiutano, altre invece cedono alle lusinghe di compensi esorbitanti. Oggi sarà la volta di Eros Ramazzotti. Il cantautore italiano si esibirà a Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan, a chiusura di un festival di cultura organizzato e finanziato da Gulnara Karimova, la poliedrica e ricchissima figlia del dittatore Islam Karimov accusata dalle organizzazioni dei diritti umani, tra le altre cose, di utilizzare un milione di bambini-schiavi per la raccolta del cotone


Il sì del cantautore italiano sarebbe arrivato dopo una serie di rifiuti da parte di altri artisti noti a livello internazionale, tra cui Andrea Bocelli. E il cachet, raccontano i bene informati, sarebbe da capogiro. Lui, però, difende la scelta per bocca del suo manager Fabrizio Giannini: «Questo qui — dice al Corriere — è un concerto a pagamento, non una convention, ed è difficile prendere una posizione per noi. La nostra agenzia, la Trident Management, ha fatto le verifiche e ce lo ha proposto. Non mi sono informato su altro. Non so nemmeno dove sia l’Uzbekistan».

Eros, l'Uzbekistan è qui, nel cuore di ognuno di noi. (cit.)

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