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mercoledì 5 marzo 2008

136 – IL MIO REGNO PER UN CALESSE


Nelle favole, il principe prima o poi salva la principessa dal drago che la teneva prigioniera nella torre più alta del castello. Nel paese del “C’era una volta”, il protagonista della fiaba sconfigge i cattivi, ridà al popolo ciò che il tiranno gli aveva rubato e con un bacio alla sua bella chiude la storia. Ah, ovvio: dopo i titoli di coda tutti vivono felici e contenti.

Nelle soap-opera, il bellimbusto prima mette incinta la bionda, poi lascia la moglie e infine rende la madre di suo figlio una donna onesta facendola divorziare dal fratello, e sposandola a sua volta. Nello stato del “C’era una volta e un’altra volta e un’altra volta ancora”, capita che l’antagonista abbia la meglio, ma solo per rendere ancora più evidenti e fulgidi i successi del protagonista. Dopo i titoli di coda c’è la pubblicità e, in genere, un’altra soap.

Nelle giornate degli italiani, il leader di destra dice “merda” e il leader di sinistra dice “adrem”. I comizi elettorali promettono la luna e l’acqua frizzante di marte. I candidi candidati maximi ci sputano addosso, ci danno dei miserabili, ci accusano di evadere le tasse, di non saper distinguere la verità dalle bugie. Nell’Italia del “C’era una volta e ora te la puoi scordare se non voti per me” c’è chi propone il piano B e pensa di evocare i Draghi delle favole, e chi piazza fighe da soap nel suo organico. Durante i titoli di coda, tenete la mano sul portafogli.

16 commenti:

  1. http://it.youtube.com/watch?v=6_Vr5J9Ojgw

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  2. Noi italiani siamo la vera soap-opera vedi un posto al sole che oggi si dovrebbe chiamare un posto alle immondizie(apri file e rinomina) molto più reale e di tendenza e che venderebbe molto. Per il resto le trame sono uguali. Innamoramenti, firma, matrimonio,vita in comune breve, altro innamoramento (ovvio di quello che non avevi mai potuto sopportare prima, ma adesso e diventato ricco ha fatto strada e quindi mi manterebbe meglio) divorzio, fidanzamento, lista in comune, spedizione nuove iniziali, nuovo matrimonio. E via così. Come in Beautiful nulla cambia, i protagonisti sempre gli stessi. e i figli via; facciamo in modo che aprano nuove attività (ovvio legate a quelle della famiglia), e poi alla fine tutti a mangiare al sole delle immondizie

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  3. ma guardi anche un posto al sole? io non l'ho mai visto. dicono sia molto ben fatta. ho seguito per un po' "vivere" ma ahimé sta morendo. comunque più che al "sole delle immondizie" direi "all'ombra delle immondizie". potrebbero seppellirle e creare collinette come fanno a milano. dopo la più nota di san siro ne è da poco nata un'altra in zona bicocca. meglio che una cinquina in faccia.

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  4. Sante parole, signora mia. UPAS lo registrano con un certo anticipo, per cui alla parte della rumenta non ci sono ancora arrivati. Ma diamogli tempo, potrebbe venirne uno spin-off :-(

    Ilaria

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  5. Lei è coinvolta in un turbine creativo non indifferente, madame, è evidente! Shakera e miscela il mondo come se fosse racchiuso in mezzo litro di liquidi...tocca berlo dopo!

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  6. e allora cin cin! :) adoro i turbinii...

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  7. ...non c'era mica bisogno di dirlo, sa! :)

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  8. che cosa? cin cin o che adoro gli sfavillanti turbiniiiii? :D

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  9. L'Italia è diventata una sitcom, non una soap.
    Potva essere una soap una trentina d'anni fa, quando si vedeva la vita in modo naif ma onesto. Io non c'ero, ma le testimonianze del periodo (musica, design, televisione e soprattutto cinema) mi fanno pensare che uno si svegliasse la mattina aspettandosi che succedesse qualcosa. Energia e pensiero, sesso e illusioni, vita e speranza.
    Adesso l'italia è una sitcom, con i fondali di cartone e le risate registrate. Fighetti e fighette senza spessore, storie senza creatività, personaggi senz'anima. Megaproduzioni con le pezze al culo, sesso patinato a un tanto al chilo invece della gloriosa, ingenua e gioiosa superfurry potato...

    Gnuromantic

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  10. no che non è una soap, mai detto. ma neanche vorrei che lo fosse e spero neanche tu. insomma, la finzione deve restare tale - ed è per quello che diverte- e la realtà migliorare senza prendere in prestito le emozioni, le frasi, il sesso, i moralismi e il poletichese da ogni dove...

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  11. Lo so che non l'hai detto, era per amore di metafora.
    Ma se ci pensiamo un attimo, io credo che uno dei problemi del progressivo (e apparentemente inarrestabile) deterioramento degli italiani risieda proprio nel fatto che si vuole fare assomigliare la vita alla tv. So che è una banalità, però è vero.
    La tv blandisce la parte peggiore di noi, e noi ci guardiamo bene dal deluderla.
    Dai, cazzo, ormai la caccia all'ascolto ha rotto gli argini del buon gusto, anche solo con la sfacciata spettacolarizzazione degli eventi di cronaca nera.
    Prima o poi saranno direttamente Rai e Mediaset che commissioneranno gli omicidi...

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  12. chi va in tv è disposto a fare qualsiasi cosa per restarci e per diventare famoso, un po' come chi entra in parlamento. sarà ingenuo, ma io non ci credo che gli italiani siano tutti teledipendenti e camaleontici. non ci credo perché fra gli italiani ci siamo anche tu ed io con zero voglia di tradire i nostri valori per un istante di celebrità o di fottore chi crede in noi perché ci si guadagna bene. io do alla tv il peso che merita. la guardo per distrarmi dai problemi veri. era l'"italietta" che raccontavi nel commento precedente che ci credeva ciecamente. "l'ha detto la tv" ormai è come dire "l'ha detto la cartomante". e poi c'è tv e tv. basta saper scegliere e saper cambiare canale. io per esempio evito il "mercato delle vacche" della de filippi. proprio non ce la faccio. non fraintendermi, guardo anche un bel po' di tv spazzatura ma quando spengo non mi sento cambiata. la tv è una forma di intrattenimento e basta. e poi speriamo che quando ci saranno 80 e più canali fra i quali poter scegliere, sarà meno facile per chi ci lavora dentro ripetere sempre e solo la stessa solfa.

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  13. Vero, in Italia ci siamo anche io e te.
    Vero, non bisogna perdere la speranza.
    Vero, basta scegliere.
    Però bisogna anche che qualcuno ti insegni a scegliere, o almeno ti faccia capire che c'è vita oltre la defilippi.
    Però per una giustina ci sono cinque federicomoccia e dieci pulsatille.
    Però la tv non è solo una forma d'intrattenimento, è una forza che cambia la società.
    Mi piacerebbe molto continuare a scambiare parole con te sull'argomento, ma devo uscire di corsa, tra l'altro per andare nell'hammam (forse proprio lo stesso?) di cui scrivevi qualche post fa!
    E' sempre un piacere,
    Gnuromantic

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  14. tanto mi trovi qui...
    buon bagno, se è l'hammam di torino e ti propongono il peeling... scappa! :)

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  15. E già. Il buon vecchio Propp non si troverebbe più a suo agio nelle favole di oggi.
    Le funzioni che ci troverebbe uno studioso contemporaneo sarebbero -purtroppo- molto più povere e deprimenti.

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  16. non so. magari un filosofo riesce a essere più creativo di un pubblicitario e potrebbe trovare spunti per nuovi "ruoli". non più un buono e un cattivo ma un sacco di misteriosi figuri che cambiano identità con le stagioni...

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