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sabato 8 febbraio 2014

Metro Rossa


 Milano, metro rossa direzione Rho Fiera. Loreto.

22, 23 anni al massimo Lei.
Carina.
Leggigns e Dr Martens neri, viso acqua e sapone neutro con qualche macchiolina rossa sul naso, forse a causa di uno scrub dell’Erbolario. O del freddo. Una palla di capelli color miele legati in un codino altissimo.  Giaccone col collo di pelo, di bershka, probabilmente. Nussun gadget by Accessories. Pura come un unicorno. È seduta e manda messaggi su WhatsApp, ma solleva spesso lo sguardo. Cerco di capire se pensa a cosa scrivere cercando le parole nascoste negli scomparti invisibili dello spazio che la circonda, oppure se cerca qualcuno, o qualcosa.

Fermata Lima.

55, 60 anni al massimo Lui.
Sorridente.
Scarpe Coq Sportif, parka color ghiaccio, capelli radi, rasati e brizzolati. Occhialini senza montatura, palpebre azzurrine e un po’ gonfie, giornale sotto il braccio. Si mette davanti a Lei, in piedi. E la guarda. Come me, del resto. Tutti guardano le ragazze carine. Mi domando cosa pensi, se ha una figlia della sua età. O se gli piace. Certo che gli piace. Anche se potrebbe essere sua figlia. Comunque non la guarda con occhi porcini. Il ché rassicura.

Poi Lei solleva il suo nasino arrossato dallo scrub o dal freddo e gli parla. E il tempo si ferma.
“Vuole sedersi?”
Lui inciampa. Rifiuta con gentilezza. Immagino che abbia pianto appena sceso dalla metro.

Messaggio per gli adolescenti di tutto il mondo: non cedete il posto alle persone di mezza età. Non se non solo loro a chiedervelo. Non se vi guardano con un sorriso.

Potreste perdere la vostra purezza da unicorni.

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