Milano,
metro rossa direzione Rho Fiera. Loreto.
22,
23 anni al massimo Lei.
Carina.
Leggigns e Dr Martens neri, viso acqua e sapone neutro
con qualche macchiolina rossa sul naso, forse a causa di uno scrub dell’Erbolario.
O del freddo. Una palla di capelli color miele legati in un codino
altissimo. Giaccone col collo di
pelo, di bershka, probabilmente. Nussun gadget by Accessories. Pura come un
unicorno. È seduta e manda messaggi su WhatsApp, ma solleva spesso lo sguardo.
Cerco di capire se pensa a cosa scrivere cercando le parole nascoste negli
scomparti invisibili dello spazio che la circonda, oppure se cerca qualcuno, o
qualcosa.
Fermata
Lima.
55,
60 anni al massimo Lui.
Sorridente.
Scarpe
Coq Sportif, parka color ghiaccio, capelli radi, rasati e brizzolati.
Occhialini senza montatura, palpebre azzurrine e un po’ gonfie, giornale sotto
il braccio. Si mette davanti a Lei, in piedi. E la guarda. Come me, del resto.
Tutti guardano le ragazze carine. Mi domando cosa pensi, se ha una figlia della
sua età. O se gli piace. Certo che gli piace. Anche se potrebbe essere sua
figlia. Comunque non la guarda con occhi porcini. Il ché rassicura.
Poi
Lei solleva il suo nasino arrossato dallo scrub o dal freddo e gli parla. E il
tempo si ferma.
“Vuole sedersi?”
Lui
inciampa. Rifiuta con gentilezza. Immagino che abbia pianto appena sceso dalla
metro.
Messaggio
per gli adolescenti di tutto il mondo: non cedete il posto alle persone di
mezza età. Non se non solo loro a chiedervelo. Non se vi guardano con un
sorriso.
Potreste
perdere la vostra purezza da unicorni.
Nessun commento:
Posta un commento
Dimmi