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lunedì 28 gennaio 2008
127 – PRIMA INFANZIA
Il mio primissimo ricordo risale a quando avevo più o meno quattro anni: la maestra dell’asilo mi dà della plastilina per farmici giocare mentre lei si presenta alla mia mamma. Non avendo propensione alla scultura, creo una forma astratta che non rappresenta niente. Mostro l’opera, mia madre mi chiede cos’è. Io non ne ho idea, ma la maestra assicura che si tratta di una sedia a dondolo. Io le regalo un sorriso grato e decido che è sufficientemente simpatica (e fantasiosa) da piacermi. Poi buio per altri due anni, fatta eccezione per qualche sbiadito flash-back. Non un granchè, effettivamente, ma va bene; non credo di aver rimosso episodi di particolare rilevanza: quasi sicuramente mi ricordo poco e niente perché da bambina non mi preoccupavo di registrare gli eventi come faccio adesso che so quanto è importante per evitare la fuga in massa dei radicali liberi. Credo di aver cominciato a censire i fatti a sei anni, con la scuola e i suoi troppi codicilli da imparare: un po’ mi dispiace non aver memorizzato e catalogato la mia prima infanzia, ma pazienza. In ogni caso, per quanto io possa invidiare la QUALITÀ dei ricordi videoclip di Brooke (vedi motivo n. 30), mi rendo conto di batterla alla grandissima in QUANTITÀ dal momento che la Beautiful Memory non va oltre il 1987 - anno d’inizio della programmazione americana - con l’ormai mitica puntata n. 1 (vedi motivo n. 83).
Che ne era delle vite dei nostri beniamini PRIMA di tale data? Scoprilo è facilissimo. In Beautiful sciogliere le amnesie e rimuovere gli inghippi della psiche è una pratica comune: l’ABC dello psicologo provetto prevede un protocollo che varia dalle due alle tre sedute d’analisi. È sufficiente una bella chiacchierata o - nei casi più ardui - l’ipnosi… et voilà: la memoria ritorna, impreziosita dal fascino retrò di una pellicola in bianco e nero. Attenzione, però! Quelle dei personaggi delle soap-opera non sono semplici dimenticanze, ma rimozioni coatte, una cancellazione di dati che la mente opera su se stessa per non andare in pezzi. Anche per questo, la soap è un ottimo modo per appagare la nostra fame morbosa di tragedie altrui.
Forzandone le serrature, le menti dei poveri malcapitati ci svelano drammi e melodrammi: a settant’anni, Stephanie scopre di essere stata presa a cinghiate da un padre che la sua testolina le aveva imposto di adorare; a Rick viene sbattuta in faccia una verità che lo dipinge omicida, incolpandolo per la tentata uccisione di uno dei mariti di sua madre; Nick rivede dal buco della serratura la mammina che si fa pagare da tutti i marinai e gli scaricatori di porto di Seattle in cambio di prestazioni sessuali. A quanto pare… non c’è plastilina nell’infanzia della banda B&B.
“Stai vedendo Beautiful? Immagino tu ti sbizzarrisca dopo aver visto… QUESTO.” (Marizia)
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Ma dai. Io ricordo un mucchio di cose dei mie anni d'asilo. Mi ci sono divertita un sacco :-)
RispondiEliminaIlaria
We, il tasto magico per i tracciati e l'"alt".
RispondiEliminaTi ho appena cambiato la vita e ancora non lo sai.
Big G.
ma lo scoprirò presto, giusto?
RispondiEliminaLittle G.
Allota bisogna fare come Proust! Nevvero? Ma così non risolviamo nulla, e non c'é nulla dipiù deleterio che vivere di ricordi, belli o brutti che siano, poiché ci caricano di maschere. Nessuno a letto uno, nessuno e centomila?
RispondiEliminaMeditate gente meditate
Andrea
achiuppi@tiscali.it
Meditato.Non credo di essere d'accordo conte, Andrea. Cioè, dipende da cosa intendi per "vivere nei ricordi": se implica la non-vita nel presente allora okay, per il resto... io TUTTI i miei ricordi me ti tengo stretti stretti, perché è il passato che fa il presente e il presente il futuro.
RispondiEliminaè sempre un piacere, margherita! :=)
RispondiElimina"il sabato e la domenica sono di passione" direbbe mia mamma. ma il lunedì arriverà e CARL il proletario tornerà a farci ridere. parlerò presto di lui che lo merita, oh se lo merita!!!
un bacione