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lunedì 11 aprile 2016

Come viaggiare con un salmone

Carta in risposta alle bombe carta.

"Io non ho nulla contro il calcio. Non vado negli stadi per la stessa ragione per cui non andrei a dormire di notte nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano (o a passeggiare per Central Park dopo le sei del pomeriggio), ma se mi capita mi guardo una bella partita in televisione, perché riconosco e apprezzo tutti i meriti di questo nobile gioco. Io non odio il calcio. Io odio gli appassionati di calcio.

(...)

Non amo il tifoso perché ha una strana caratteristica: non capisce perché tu non lo sei, e insiste nel parlare con te come se tu lo fossi. 

 (...)

È che non riesce a concepire che a qualcuno non importi niente. Non lo capirebbe neppure se avessi tre occhi e due antenne sulle squami verdi dell'occipite. Non ha nozione della diversità, varietà e incompatibilità dei Mondi Possibili.

(...)

È però curioso che creature così adamantinamente convinte che tutti gli uomini siano uguali, poi siano pronte a spaccare la testa al tifoso che viene dalla provincia limitrofa. Questo sciovinismo ecumenico mi strappa bramiti di ammirazione. È come se quelli delle leghe dicessero: Lasciate che gli africani vengano a noi. Così poi li meniamo."

 
(1990)

Umberto Eco (Alessandria 1932 - Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, scrittore e massmediologo.

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