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Costruzione di una Storia Tipo con l’utilizzo delle
31 Funzioni della Fiaba di Vladmir Propp
“Ingenua”
1. ALLONTANAMENTO: un membro della famiglia lascia la sicurezza del
suo ambiente domestico. Può trattarsi dell’eroe stesso, oppure di un parente
che egli dovrà salvare in seguito. (…)
Giona
ha 17 anni e, come tutti gli adolescenti, non sopporta la sua famiglia che lo
“stressa” di continuo: è deciso a partire per Berlino.
2. DIVIETO: all’eroe viene imposta un’interdizione o comunque
gli viene sconsigliato di agire in una certa maniera.
I
suoi genitori tentano di fermarlo:
“sei troppo giovane”, “è pericoloso”, “ti farai ammazzare”, “i tedeschi sono
cattivi”, ecc.
3. INFRAZIONE: quando l’eroe infrange il divieto che gli era
stato imposto entra in scena l’antagonista. La decisione di
violare il divieto si rivela generalmente pessima.
Giona
ignora i consigli dei genitori e parte. In aereo conosce una strana ragazza:
più grande di lui, è piena di piercing e “cuciture”.
4. RICOGNIZIONE: l’eroe interroga l’antagonista, ma più spesso è
quest’ultimo a compiere una serie di ricerche sull’eroe. Egli – spesso
mascherato – cerca attivamente di raccogliere determinate informazioni (…)
La
ragazza si chiama Ingenua e dice di essere un’artista (italiana trapiantata a
Berlino). Giona le parla dei suoi disagi.
5. DELAZIONE: le ricerche dell’antagonista vanno a buon fine, ed
egli ottiene delle informazioni utili sull’eroe o sulla sua vittima (…)
Ingenua
intuisce che Giona ha voglia di trasgredire le regole.
6. TRANELLO: l’antagonista – sempre sotto mentite spoglie –
cerca di ottenere la fiducia della vittima designata, ingannandola per
catturarla o per prendere possesso dei suoi averi. (…)
La
ragazza confessa (mente? Chissà) di
essere alla disperata ricerca di
un valido assistente che l’aiuti a realizzare un’opera alla quale pensa
da tempo: un tipo giovane, dinamico e disposto a mettersi in gioco.
7. CONNIVENZA: A questo punto, l’inganno perpetrato ai danni
della vittima è andato a buon fine, e quest’ultima – e/o l’eroe – è ora
impegnata ad aiutare il proprio nemico. (…)
Giona
si propone come assistente di Ingenua e straccia il biglietto di ritorno.
8. DANNEGGIAMENTO/MANCANZA: l’antagonista danneggia/ferisce un membro della
famiglia dell’eroe (lo rapisce, ruba un agente magico importante, rovina il
raccolto o attua altre forme di saccheggio, causa una scomparsa, espelle
qualcuno, lancia un incantesimo su qualcun altro, sostituisce un bambino,
commette un omicidio, imprigiona/rapisce qualcuno, minaccia di forzare
un’unione coniugale, provoca tormenti notturni. (…)
La
madre di Giona si sveglia nel cuore della notte: ha sognato che qualcuno le
rubava in casa.
9. MEDIAZIONE: (…) l’eroe viene a conoscenza delle azioni
dell’antagonista e prende atto della mancanza, magari perché trova la sua
famiglia e/o il suo villaggio devastati, o in uno stato di angoscia e
disgrazia.
La
mamma di Giona chiama il figlio sul cellulare: il ragazzino prova a inventarsi
una storia – sono in ostello, tutto
okay… – ma Ingenua gli strappa il telefono di mano, gli toglie la batteria e
lo chiude in un cassetto dicendogli qualcosa tipo: “niente distrazioni,
dobbiamo lavorare.”
10. CONSENSO: L’eroe decide di ribellarsi o accetta il sopruso
(…) È un momento di definizione del personaggio, poiché la sua scelta detterà
il corso degli eventi.
Ingenua
mette Giona davanti a uno specchio: “l’opera d’arte che voglio realizzare sei
tu: sarai la mia tela.” Giona accetta le sue regole – dimostrandosi la vittima e non l’eroe della storia – e
si presta al gioco della ragazza.
11. PARTENZA: L’eroe lascia la sua abitazione.
La
mamma di Giona parte per Berlino – da
sola? Con un amica? Il figlio grande? Il marito? Un animale? Elementi comici?
Drammatici? – decisa a riportare a casa il suo ragazzo.
12. FUNZIONE DEL DONATORE: Prima di ricevere aiuto, l’eroe viene messo alla
prova (interrogato, attaccato, sfidato, …).
Per
una serie di imprevisti, la donna perde l’aereo per Berlino. Giona ha il
cellulare staccato.
13. LA REAZIONE DELL’EROE: l’eroe reagisce alle azioni del donatore:
supera/fallisce la prova, libera i prigionieri, riconcilia i litiganti, compie
qualche tipo di servizio, usa i poteri dell’avversario contro di lui, eccetera.
Ingenua
mostra a Giona ago filo e gli altri strumenti che userà per “tesserlo”: il
ragazzo ha paura, ma non sa come tirarsi indietro.
14. FORNITURA
DELL’OGGETTO MAGICO: dopo aver superato la
prova, l’eroe acquisisce l’uso di un agente magico sotto varie forme
(trasferimento diretto, localizzazione, preparazione, ingestione…
Giona
recupera il cellulare, l’accende e chiama sua madre: le dice che sta bene, la
donna non si fida e gli chiede di dirgli dove si trova, ma Ingenua irrompe e
lui si nasconde il cellulare in tasca.
15. TRASFERIMENTO: L’eroe viene condotto nel luogo in cui si trova
l’oggetto delle sue ricerche, o comunque gli viene indicata la strada.
La
mamma di Giona salta su un aereo diretto a Berlino: utilizzerà il segnale GPS
del cellulare per trovarlo.
16. LOTTA: L’eroe e l’antagonista combattono direttamente.
Giona
si rifiuta di farsi cucire, i due si scontrano, lui la ferisce – forse – ma Ingenua lo tramortisce con un oggetto
contundente e il ragazzino perde i sensi.
17. MARCHIATURA: All’eroe viene impresso un marchio: viene ferito,
oppure riceve un anello od un altro oggetto caratterizzante.
Giona
si sveglia: è legato a un lettino, pancia sotto, gli brucia il collo: Ingenua
ha iniziato a cucirlo con ago e filo partendo dalla nuca.
18. VITTORIA: L’antagonista perde: viene ucciso in
combattimento, sconfitto in una competizione, ammazzato nel sonno, esiliato,
eccetera.
Ingenua
si accascia sulla schiena di Giona: era ferita e ha perso sangue. È fuori
combattimento – almeno per un po’ – ma
Giona è legato.
19. RIMOZIONE: viene posto rimedio al danno iniziale e si risolve
la mancanza (l’oggetto della ricerca viene consegnato, l’incantesimo spezzato,
la persona morta resuscitata, il prigioniero liberato (…).
Giona
recupera il cellulare e dà indicazioni a sua madre che arriva con la polizia a
liberarlo ma solo dopo molte ore. Quando Giona si sveglia, Ingenua non c’è più.
20. RITORNO: L’eroe torna a casa.
Giona
torna a casa con sua madre.
21. PERSECUZIONE: l’eroe è perseguitato da qualcuno che attenta alla
sua vita o al suo status.
Quando
Giona scende dall’aereo e riaccende il cellulare riceve un SMS di Ingenua: “non
abbiamo ancora finito”.
22. SALVATAGGIO: in un modo o nell’altro, l’eroe viene salvato dal
persecutore (si nasconde o viene nascosto, si trasforma in maniera
irriconoscibile, viene salvato da un attentato alla sua vita)
La
madre di Giona si accorge che il figlio è terrorizzato e prende la situazione
in mano: fingendosi Giona dà un appuntamento a Ingenua. Poi prende un aereo e
torna a Berlino, da sola.
23. ARRIVO IN INCOGNITO: l’eroe – mascherato e irriconoscibile – torna a
casa o arriva in un altro paese.
La
madre di Giona torna all’open space sotto sequestro di Ingenua.
24. PRETESE INFONDATE: un falso eroe cerca di prendere il posto di quello
vero.
Un
poliziotto pretende che lei si allontani, ma lei non gli dà retta e lo convince
a darle una mano.
25. PROVA: a questo punto, viene presentata all’eroe una
prova di vario genere (un enigma da risolvere, una prova di forza, resistenza
od abilità, un processo…)
Ingenua
non è nell’open space. Dove si è nascosta? I due la cercano.
26. SUPERAMENTO: L’eroe supera la prova.
Ingenua
ha trasformato la sua casa in una trappola, ma la mamma di Giona non cade nei
suoi tranelli.
27. IDENTIFICAZIONE: Grazie al marchio (o all’oggetto ricevuto), l’eroe
viene riconosciuto.
La
donna le fa squillare il cellulare, ma lo squillo arriva dal poliziotto.
28. SMASCHERAMENTO: Il falso eroe o l’antagonista viene smascherato
pubblicamente.
Il
poliziotto era un complice di Ingenua: la mamma di Giona lo spinge in una delle
trappole che la ragazza aveva disseminato per lei.
29. TRASFIGURAZIONE: l’eroe assume nuove sembianze (diventa bellissimo,
viene guarito, gli vengono forniti nuovi indumenti).
La
madre di Giona dimostra qualità e forza sorprendenti – in base al
genere potrebbe manifestare un superpotere oppure semplicemente una grande
furbizia.
30. PUNIZIONE: L’antagonista viene punito.
La
donna cattura Ingenua e la punisce: con una sparachiodi, per esempio.
31. MATRIMONIO/INCORONAZIONE: l’eroe ottiene la ricompensa finale, che
solitamente consiste nella possibilità di sposare la donna che ama, o di salire
al trono (o entrambe le cose).
La
madre di Giona torna a casa con una foto per suo figlio: ha trasformato Ingenua
in un’opera d’arte. Prima di assicurarla alla giustizia. O anche no.
Alternativo....l intervento della madre lo vedo fuori luogo....cmq l aver creato un'opera d arte è favoloso.
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