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giovedì 1 dicembre 2011

La Sconosciuta

Ritratto femminile di una sconosciuta, olio su tela e cartone di Olga Boznanska
Stamattina ho incontrato una donna, poi ho scoperto che era anche una moglie, una vedova, una mamma e una nonna. 

Ero in metropolitana e l’ho sentita che chiedeva informazioni per raggiungere Porta Genova, la mia fermata. Mi ha raccontato la sua vita in venti minuti. “Non ci capisco niente, qua sotto; ma per arrivare dall’altra parte della città la metropolitana è l’unica soluzione: in bicicletta non vado mai così lontano e in quella zona non c’è parcheggio”. Aveva all’incirca settant’anni, forse meno. Indossava un berretto di lana celeste, un giaccone grigio chiaro, un foulard azzurro e bianco e occhiali da vista molto giovanili, con le lenti colorate, tipo Ray Ban. Aveva con sé una borsa capiente, e dopo un po’ mi ha detto anche cosa c’era dentro. Era diventata vedova da poco: suo marito è morto alla fine di Agosto. “Se ne è andato in dodici giorni in seguito a dei tumori biliari: era diventato tutto giallo”. 

Da allora, la vita della signora è cambiata, in tutto e per tutto. Il marito era Ragioniere, ed era lui che si occupava dei conti e della spesa. È stato un buon padre: i figli hanno sempre potuto contare su di lui, e anche la signora c’è stata bene. “Sì, stavamo bene insieme: ci compensavamo. Il giorno del funerale, la gente si è alzata in piedi e gli ha fatto un grande applauso, lui ne sarebbe stato molto contento”. 

Stava andando in un negozio in via Tortona – “in uno di quei negozietti che hanno poca roba, ma tutta di qualità” – per vendere alcuni maglioni di cashmire del marito: nella borsa ne aveva un bel po’. Aveva dato via quasi tutti i suoi vestiti, ma non se l’era sentita di regalare anche quelli ai ciechi che “manco possono vedere quanto sono belli!” Uno dei maglioni l’aveva fatto stringere e l’aveva tenuto lei. Ce l’aveva addosso e me l’ha fatto toccare: era morbidissimo, blu elettrico. 

Questa signora mi ha raccontato tanto altro. So come si chiama la nipote quattordicenne che fa pallavolo – “una bella ragazza alta alta” – cosa la commuove, cosa la diverte, il suo colore preferito, so i nomi dei suoi figli e che un “giornalista famoso” ha dedicato a suo marito, “curioso conoscitore delle abitudini meneghine”, un articolo che è stato pubblicato sul Corriere della Sera a metà Settembre; “ce l’ho sempre con me, ma proprio oggi l’ho dimenticato. Se lo vada a cercare, se vuole, è un bellissimo articolo”. 

Quando ci siamo salutate ci siamo strette la mano e lei si è scusata: mi ha detto che non le capita spesso di attaccare bottone con estranei, e che sperava di non avermi disturbata, ma “le ho ispirato fiducia”. Sono contenta di averla incontrata perché ora so che c'è una mia sconosciuta conosciuta che si aggira per le strade di Milano in bicicletta e, qualche rara volta, in metrò.

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