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Non dar peso alle domande di chi lavora per te se non ti serve, se non hai niente da chiedergli, se non hai richieste da avanzare. Rispondere a una domanda su cinque, quando ti gira. Risparmiare sulle parole, sulle spiegazioni, sui dettagli, sui saluti. Non pagare nei tempi concordati e ritenerlo normale. Trasformare un collaboratore in un questuante. Non chiedere mai scusa. Tagliare le creste, amputare le code, strappare le unghie. Mancare di professionalità e di eleganza. Fare avance. Dare per scontato. Richiedere puntualità, efficienza, precisione, serietà, discrezione, ossequi, tempo illimitato, risorse. Non pensare alle conseguenze. Dimenticare le promesse. Circondarsi di consensi facili. Non accettare biasimi. Urlare a sproposito. Tacere a proposito. Sfinire. Gongolare della pochezza. Pagare per non pensare. Pensare a come non pagare.
parole sante....i risultati si vedono
RispondiEliminaCiao Giustina, è la prima volta che scrivo sul tuo blog che leggo da qualche tempo con vero piacere... complimenti!
RispondiEliminaHo lavorato cinque mesi per un "datore di lavoro" così, egoista misogino e pure bastardo... ed ho imparato che la prossima volta che ne troverò uno simile avrò la pelle più dura... Non si smette mai di imparare!
benvenuta, diddlina.
RispondiEliminaahimé, è moda: maltrattare e/o ignorare fa sentire belli e potenti. chi si piega è fottuto! ;)